Ancora una volta l’etichetta di Gianni della Cioppa, Andromeda
Relix, scava nell’interminabile tunnel del passato in un’opera di
rivalutazione che la vede da tantissimo tempo protagonista indiscussa in
Italia in questo tipo di operazioni particolari, e stavolta sotto alle
lenti ottiche della label passano in rassegna gli umbri SYNTHESIS, band
che dal 1979 propone un misto di Hard’n’Heavy che per cause a noi
sconosciute non ha mai portato soddisfazioni discografiche
rilevanti.
Se si toglie l’incisione di alcuni demo, il vero e proprio
esordio discografico è proprio questo “Synthetic History” che ricalca in
senso antiorario le tappe del viaggio della band di Terni il cui segno
tangibile della propria esistenza viene dato per la prima volta dalla
partecipazione alla storica compilation italiana “Metallo Italia” del 1985
su Reflex Records, con il brano “The Light” che ritroviamo anche in questa
sede. Un ulteriore partecipazione a una compilation la concedono nel 1988
in “No Just Spaghetti e Mandolini” compilation prodotta da Klaus Byron
(attuale caporedattore di Flash) con il brano “Asylum”.
Anche se
discograficamente parlando non si può considerare una band alquanto
prolifica, sul piano delle esibizioni dal vivo i Synthesis possono vantare
un notevole bagaglio d’esperienza; in evidenza la partecipazione
vittoriosa all’edizione del 1989 del Chianciano Rock grazie alla quale
permette alla band di effettuare date importanti al Topsy di Livorno, al
“Sorpasso” di Milano e al “Teatro Post Modernissimo” di Terni,f ino a
giungere all’ultima edizione dell”80 Italian Legions Attack” svoltosi a
Vicenza lo scorso Ottobre.
"Synthetic History” non è altro che la
raccolta di tutto quanto sopra descritto, il documento che racchiude
l’essenza dei Synthesis di un tempo e quelli attuali. ”Iron Town”apre la
strada del lungo cammino, un buon esempio di come la musica dei Synthesis
abbia forse cambiato un po' il metodo di applicazione ma non l’approccio e
il modo di intendere il concetto. Roberto Casini si rivela essere un
vocalist con una timbrica eccellente,r affinata e melodica, la ciliegina
sulla torta per completare l’opera musicale dei Synthesis. "Liberi e
soli”, che è anche l’unico brano cantanto in lingua madre, ricorda molto
da vicino i primordiali Accept spruzzati di Seventh sound, mentre dopo un
intro dal retrogusto quasi religioso è la volta di “Incipit Vita Nova”
altra produzione di recente periodo, un buon hard rock melodico di buona
fattura sempre incorniciato dalla svettante ugola di Casini, senza
comunque togliere il merito ai restanti musicisti, autori anch’essi di una
solida prova di forza e caparbietà. Un momento toccante si raggiunge con
la malinconica ballad “Another Farewell” che in più di un momento il
sottoscritto ha ascoltato in un momento particolare della sua vita recente
(e poi molti sputano fango sulle ballad…). I ritmi si fanno più serrati
nella tirata “Firebound” dove gli Helloween incrociano la strada del
Malmsteen a dimostrarci per l’ennesima volta la sua bravura. "Spell of The
Night”c he riporta la band a lidi meno tirati e più tiepidi, chiude il
percorso che finora ci ha presentato i Synthesis come sono oggi. La
strumentale “Electric Caprice” ci presenta come erano i Synthesis nei
primi anni 90, e di come qui si siano diverititi a ricreare un po' quello
che Malmsteen cerca di fare sempre nei suoi dischi, senz’altro una fonte
ispiratrice fondamentale che si fonde nella band ternana. Come detto
all’inizio forse a subire un cambiamento è stato semplicemente il modo di
applicare la musica ma non di intenderla, perché sia “Liar” che “Asylum”
che “The Light”, sono semplicemente lo scrigno che racchiude le due anime
che si fondono in una band sola; più riflessiva e focalizzante come in
"Liar", più grezza, più sfrontata e con un attitudine decisamente anni 80
in "Asylum" e in "The Light".
Che altro dire, bisogna ancora una volta
dire grazie all’impegno costante dell’Andromeda Relix e di Gianni Della
Cioppa che solo con la passione e il sudore della fronte ci regalano
realtà del passato messe in penombra da chissà quali oscuri motivi, e che
non hanno avuto quel risalto che altre band si erano guadagnate. Da
segnalare inoltre presenti nel cd due tracce video, uno del 2005 di “Spell
Of The Night” e uno di “Liar” del 1985 ed infine l’artwork del cd, davvero
ben curato, con foto e descrizioni, che ripercorre tutte le tappe
significative della carriera dei Synthesis. Nuovo traguardo tagliato
vittoriosamente dalla ciurma dell’Andromeda Relix, proseguire sempre così.
Speriamo inoltre che questa operazione incoraggi i Synthesis a proporre
magari un disco di canzoni nuove vero e proprio.
Per ordinare il
cd,contattare il sito http://www.andromedarelix.com/