Metal Inside

SYNTHESIS - SYNTHETIC HISTORY
(ANDROMEDA RELIX)
2005
1 - IRON TOWN




SITO UFFICIALE
 

2 - LIBERI E SOLI
3 - INCIPIT VITA NOVA
4 - ANOTHER FAREWELL
5 - FIREBOUND
6 - SPELL OF THE NIGHT
7 - ELECTRIC CAPRICE
8 - LIAR
9 - ASYLUM
10 - THE LIGHT


Ancora una volta l’etichetta di Gianni della Cioppa, Andromeda Relix, scava nell’interminabile tunnel del passato in un’opera di rivalutazione che la vede da tantissimo tempo protagonista indiscussa in Italia in questo tipo di operazioni particolari, e stavolta sotto alle lenti ottiche della label passano in rassegna gli umbri SYNTHESIS, band che dal 1979 propone un misto di Hard’n’Heavy che per cause a noi sconosciute non ha mai portato soddisfazioni discografiche rilevanti.
Se si toglie l’incisione di alcuni demo, il vero e proprio esordio discografico è proprio questo “Synthetic History” che ricalca in senso antiorario le tappe del viaggio della band di Terni il cui segno tangibile della propria esistenza viene dato per la prima volta dalla partecipazione alla storica compilation italiana “Metallo Italia” del 1985 su Reflex Records, con il brano “The Light” che ritroviamo anche in questa sede. Un ulteriore partecipazione a una compilation la concedono nel 1988 in “No Just Spaghetti e Mandolini” compilation prodotta da Klaus Byron (attuale caporedattore di Flash) con il brano “Asylum”.
Anche se discograficamente parlando non si può considerare una band alquanto prolifica, sul piano delle esibizioni dal vivo i Synthesis possono vantare un notevole bagaglio d’esperienza; in evidenza la partecipazione vittoriosa all’edizione del 1989 del Chianciano Rock grazie alla quale permette alla band di effettuare date importanti al Topsy di Livorno, al “Sorpasso” di Milano e al “Teatro Post Modernissimo” di Terni,f ino a giungere all’ultima edizione dell”80 Italian Legions Attack” svoltosi a Vicenza lo scorso Ottobre.
"Synthetic History” non è altro che la raccolta di tutto quanto sopra descritto, il documento che racchiude l’essenza dei Synthesis di un tempo e quelli attuali. ”Iron Town”apre la strada del lungo cammino, un buon esempio di come la musica dei Synthesis abbia forse cambiato un po' il metodo di applicazione ma non l’approccio e il modo di intendere il concetto. Roberto Casini si rivela essere un vocalist con una timbrica eccellente,r affinata e melodica, la ciliegina sulla torta per completare l’opera musicale dei Synthesis. "Liberi e soli”, che è anche l’unico brano cantanto in lingua madre, ricorda molto da vicino i primordiali Accept spruzzati di Seventh sound, mentre dopo un intro dal retrogusto quasi religioso è la volta di “Incipit Vita Nova” altra produzione di recente periodo, un buon hard rock melodico di buona fattura sempre incorniciato dalla svettante ugola di Casini, senza comunque togliere il merito ai restanti musicisti, autori anch’essi di una solida prova di forza e caparbietà. Un momento toccante si raggiunge con la malinconica ballad “Another Farewell” che in più di un momento il sottoscritto ha ascoltato in un momento particolare della sua vita recente (e poi molti sputano fango sulle ballad…). I ritmi si fanno più serrati nella tirata “Firebound” dove gli Helloween incrociano la strada del Malmsteen a dimostrarci per l’ennesima volta la sua bravura. "Spell of The Night”c he riporta la band a lidi meno tirati e più tiepidi, chiude il percorso che finora ci ha presentato i Synthesis come sono oggi. La strumentale “Electric Caprice” ci presenta come erano i Synthesis nei primi anni 90, e di come qui si siano diverititi a ricreare un po' quello che Malmsteen cerca di fare sempre nei suoi dischi, senz’altro una fonte ispiratrice fondamentale che si fonde nella band ternana. Come detto all’inizio forse a subire un cambiamento è stato semplicemente il modo di applicare la musica ma non di intenderla, perché sia “Liar” che “Asylum” che “The Light”, sono semplicemente lo scrigno che racchiude le due anime che si fondono in una band sola; più riflessiva e focalizzante come in "Liar", più grezza, più sfrontata e con un attitudine decisamente anni 80 in "Asylum" e in "The Light".
Che altro dire, bisogna ancora una volta dire grazie all’impegno costante dell’Andromeda Relix e di Gianni Della Cioppa che solo con la passione e il sudore della fronte ci regalano realtà del passato messe in penombra da chissà quali oscuri motivi, e che non hanno avuto quel risalto che altre band si erano guadagnate. Da segnalare inoltre presenti nel cd due tracce video, uno del 2005 di “Spell Of The Night” e uno di “Liar” del 1985 ed infine l’artwork del cd, davvero ben curato, con foto e descrizioni, che ripercorre tutte le tappe significative della carriera dei Synthesis. Nuovo traguardo tagliato vittoriosamente dalla ciurma dell’Andromeda Relix, proseguire sempre così. Speriamo inoltre che questa operazione incoraggi i Synthesis a proporre magari un disco di canzoni nuove vero e proprio.

Per ordinare il cd,contattare il sito http://www.andromedarelix.com/

VOTO 10/10      

RECENSIONE A CURA DI  Francesco "Running Wild"